09 Giu

SS. Trinità – Anno A

Dal Vangelo secondo Giovanni 3, 16-18

Chiunque crede in Lui ha la vita eterna”

 “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio , infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di lui.  ”..

 Al termine del tempo pasquale, cioè al culmine dl ciclo liturgico che celebra l’evento storico di Gesù, nelle sue tappe principali, la tradizione della chiesa latina ci invita , in questa domenica, alla contemplazione del mistero di Dio, che è comunità di amore e autore della Salvezza. La solennità della Trinità è l’occasione per verificar il nostro rapporto con Dio: è un rapporto di alleanza sincera o di paura, di convenienza, di abitudine?

La prima lettura di oggi ci ricorda che il Dio trinitario è perdono, la seconda che è comunione, la terza che è amore.

La festa di oggi ci ricorda infatti che il nostro Dio non si raggiunge con la sola intelligenza o volontà, ma è  Dio  che compie il primo passo e si rivela con gesti d’amore.

Parlando di sé come Figlio del Padre, Cristo ha dato al mondo la chiara conoscenza e la certezza del mistero delle Persone divine, portando a termine la rivelazione parlando dello Spirito, inviato dal Padre e dal Figlio come dono ai credenti.

Nell’ambito del discorso ‘battesimale’ di Gesù con Nicodemo, l’evangelista Giovanni presenta sinteticamente la teologia della missione del Figlio di Dio, offrendo il quadro ideale per cercare di capire la rivelazione storica delle tre persone divine.

Nell’incontro notturno di Gesù con Nicodemo, l’evangelista vuol indicare la sostituzione della legge con il dono dello Spirito.

Nicodemo si presenta a Gesù come uno che ‘sa’, ma Gesù gli mette subito di fronte l’affermazione dell’impotenza umana a raggiungere la salvezza. Egli si rivela come “il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo” (3,13), e proprio per questo può rivelare pienamente il progetto di Dio: “Chiunque crede in lui ha la vita eterna” (v.15).

Grazie all’amore eterno dei Tre il mondo può trovare al salvezza ed entrare nella divina dinamica di amore, infatti la solennità odierna propone al nostro sguardo interiore la gioia di sentirci avvolti dall’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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