18 Set

19 Settembre: una data da ricordare

Il 19 settembre è per noi, amici di Matteo, una data da ricordare; è il suo compleanno ed è anche il giorno nel quale nel 2016 si aprì il Processo Informativo Diocesano, primo atto formale della Causa di Canonizzazione.

Due brevi riflessioni su queste date così importanti. Pensando alla vita di Matteo, nato appunto il 19 settembre 1990, mi sono imbattuta in queste parole di Papa Francesco: “I giovani hanno il desiderio di una vita grande. L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una speranza solida che non delude. La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità”.

Leggendo e meditando queste parole non ho potuto fare a meno di ripensare alla vita di Matteo: davvero lui ha desiderato una vita grande, si è lascito afferrare da Cristo lasciandosi guidare da lui; dietro a Gesù la sua parabola terrena, apparentemente tanto breve, si è invece dilatata perché Matteo si è consegnato all’Amore senza riserve, con assoluta fiducia. Anche Matteo, come tutti noi, ha avuto le sue fragilità: fisiche se pensiamo alla sua malattia, e anche spirituali perché non è facile seguire Gesù attraverso la Croce e dire sempre di sì; ma Matteo era sicuro della fedeltà di Dio, anche quando non capiva, anche quando non vedeva il suo orizzonte chiaro e soprattutto comprendeva che il suo futuro si stava restringendo sempre più.

Scriveva Matteo nel 2006: “Avere fede è proprio distaccarsi da tutto ciò che è materiale, percorrere una strada come nella nebbia, senza sapere cosa c’è dopo, ma affrontando il sentiero sotto le ali di Dio”. 

E ancora: “Che c’è, Gesù? Che cosa vuoi da me? Mi sembra di essere nella nebbia; posso vedere il mio futuro solo passo passo. I tanti dubbi sono poi squarciati qua e là da fulmini di certezze. Ecco la mia speranza, ecco la mia certezza: sei Tu Signore, stammi vicino!”.

Questo è quello che dice il Papa: avere il desiderio di una vita grande! Non di una vita di successi, di conquiste professionali, seppur legittime, di notorietà, ma di una vita grande. E come? un passo alla volta, come suggerisce Matteo: “Io sto facendo tutto così, un passo per volta, ma se qualcuno mi chiede cosa troverò due passi dopo, non so… La mia convinzione è che farò ciò che vuole il Signore, perché è difficile fare la Sua volontà, ma è anche difficile non farla”.

Ogni compleanno anche per noi, che magari cominciamo a contarne già un certo numero, dovrebbe essere come lo era per Matteo: un passo in avanti nell’allargare l’orizzonte della nostra esistenza. Ogni compleanno dovremmo mettere nel “cassetto del cuore qualcosa in più, qualcosa a cui ricorrere nei momenti di tristezza o di difficoltà”: un aiuto offerto con generosità, un sorriso a chi ci è meno simpatico, un momento in più di preghiera… Allora possiamo dire che, come Matteo, abbiamo desiderato una vita grande e bella.

Come ho detto, il 19 settembre 2016 si apriva a Brindisi, nella chiesa di S. Maria del Casale, la Causa di Canonizzazione di Matteo. Siamo al settembre 2021 e in soli cinque anni la Causa di Matteo ha davvero corso, tanto che il 5 maggio 2020 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto di Venerabilità riconoscendo che Matteo ha vissuto eroicamente ogni virtù cristiana. Nel marzo 2019 sono stati consegnati alla Congregazione delle Cause dei Santi a Roma gli atti del processo sul presunto miracolo attribuito all’intercessione di Matteo. Questo incartamento che comprende anche un notevole apporto di documentazione clinica, è attualmente allo studio degli esperti della Congregazione che devono valutarlo sotto il profilo medico e teologico. Uno studio che è già in fase avanzata e speriamo si concluda presto e in modo favorevole. È un esame sempre molto arduo da superare. Intensifichiamo quindi la nostra preghiera perché tutto proceda bene e secondo la volontà di Dio.

Vorrei però ricordare a tutti noi che Matteo ci è di esempio sempre, anche ora; non è tanto il fatto di venerarlo beato (come speriamo tutti!) ad indicarcelo come modello da seguire, quanto il fatto che lui ha vissuto integralmente il Vangelo, giorno per giorno, senza ripiegamenti, senza rimpianti e senza paure, senza l’egoismo di guardare solo alla sua situazione.

Ha guardato sempre avanti e soprattutto ha sempre pensato che il farsi santi, l’essere veri cristiani non fosse una chiamata solo sua, ma di noi tutti.

Allora il 19 settembre deve essere per tutti noi un giorno di rinnovato impegno nel voler essere come Matteo, uno “specchio il più limpido possibile” che riflette la luce di Dio, immersi, come lui “nel tuo amore mio Dio, per poter vedere il mondo come lo vedi tu, anche per poco, per capire come fai a vincere tutto con l’amore”. 

Buon compleanno Matteo, e buon compleanno a tutti noi che cerchiamo di camminare con te!

 

Francesca Consolini

Postulatrice

section-icon

"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

Invia la tua Testimonianza