30 Set

Verbale di Traslazione dei Resti Mortali del Servo di Dio Matteo Farina

TRASLAZIONE DEI RESTI MORTALI DEL SERVO DI DIO DAL CIMITERO COMUNALE ALLA CATTEDRALE DI BRINDISI – 29 settembre 2017

 

Nel Nome del Signore. Amen. Nell’anno del Signore 2017, il giorno 29 del mese di settembre si sono svolte le operazioni di traslazione dei resti mortali del Servo di Dio Matteo Farina dal Cimitero Comunale alla Cattedrale di Brindisi, su autorizzazione della Congregazione delle Cause dei Santi prot. n. 3234-2/17 del 5 aprile 2017 e a norma dell’Instructio ad essa allegata.

In detto giorno alle ore 06.15 il Delegato arcivescovile Rev. don Claudio Cenacchi, il Promotore di giustizia Rev. don Giuseppe Pendinelli e la sottoscritta dott.ssa Antonella Calò Notaio Attuario, nominati con decreto di S. Ecc. mons. Domenico Caliandro Arcivescovo di Brindisi-Ostuni Prot. n. 181/17 del 26.09.2017 unitamente alla legittima Postulatrice della Causa di canonizzazione dott.ssa Francesca Amedea Consolini e al Sig. Vincenzo Pignataro, responsabile dell’Impresa Onoranze Funebri ATOF ROMANO Snc, con i suoi collaboratori, e a due testimoni Rev.do Mons. Fabio Ciollaro, Vicario generale, e Rev.do Sac. Stefano Bruno, si sono recati nel Cimitero Comunale di Brindisi dove erano tumulate le spoglie del Servo di Dio.

Essi si sono portati nella cappella dove era situata la sepoltura del Servo di Dio e di alcuni suoi parenti, presso la quale erano in attesa i più intimi familiari del Servo di Dio, debitamente informati.

Il loculo della sepoltura, il secondo partendo dal basso dall’accesso lato nord, era facilmente identificabile dalla fotografia e dall’epigrafe che ne indicava il nome con le date di nascita e di morte. Il Delegato arcivescovile, con l’assenso del Promotore di giustizia, ha dato ordine di iniziare alle operazioni di apertura del loculo per il prelievo della bara.

Il personale addetto ha rimosso la lastra tombale di marmo e demolito il diaframma in laterizi che chiudeva il loculo. È apparsa la bara lignea che racchiude i resti del Servo di Dio. Essa è stata estratta e deposta sul pavimento della cappella per poter essere ispezionata e ripulita. Appariva intatta senza segni di cedimento o di lacerazione.

Dopo un momento di raccoglimento orante, la bara lignea, sulla quale il vicario generale ha apposto il sigillo dell’Arcivescovo, è stata caricata sul furgone funebre della ditta incaricata, che si è avviato verso la Cattedrale accompagnato da alcune automobili con i membri della Commissione incaricata e dei familiari.

Giunti nella piazza della Cattedrale, la bara è recata a piedi all’interno, accompagnata dai membri della Commissione arcivescovile e dei familiari del Servo di Dio, ed è stata deposta ai piedi dell’altare maggiore. La porta del tempio è stata subito chiusa, affinché le operazioni previste fossero svolte nel più stretto riserbo. S.E. mons. Arcivescovo, che nel frattempo è sceso in Duomo ha presieduto un breve momento di preghiera, poi ha apposto il suo sigillo sulla nuova cassa di zinco chiusa e saldata dopo che in essa era stata posta la bara.

A questo punto la cassa di zinco contenente la bara del servo di Dio è stata portata nella prima cappella di destra dove era stato allestito il nuovo sepolcro a forma di arca, chiuso superiormente da un coperchio marmoreo, sepolcro che è appoggiato sul pavimento della cappella, sotto il grande Crocifisso posto sulla parete laterale della stessa. Esso reca incisa nel lato anteriore la scritta “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio (Mt 5,8) – Servo di Dio Matteo Farina giovane laico”.

Mons. Arcivescovo ha benedetto il nuovo sepolcro. Poi la bara è poi stata adagiata nell’arca marmorea che è stata subito chiusa e sigillata con cemento. Mentre gli operai eseguiva tutto questo, i presenti hanno cantato la Salve Regina ed altri canti adatti al momento. Infine l’Arcivescovo ha impartito la benedizione e ha salutato personalmente i familiari del servo di Dio.

Il Delegato arcivescovile, con l’assenso del Promotore di giustizia, ha disposto che il presente verbale venisse intelligibilmente letto dal Notaio e subito sottoscritto.

Congedati gli astanti alle ore 08.30, sono state riaperte le porte del Duomo.

Ph. Enzo Neve

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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