03 Feb

V Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

4 febbraio 2018

Dal Vangelo secondo Marco 1, 29-39

“……La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei: Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli……Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni……”

Il brano evangelico di questa domenica fa parte della ‘giornata tipo’ di Gesù a Cafarnao, che inizia al v.21 con il suo ingresso nella sinagoga e culmina al v.34 quando gli sono condotti tutti gli ammalati e gli indemoniati della città, al tramonto del sole.

L’intento di Marco è quello di presentare appunto una giornata tipo del ministero pubblico di Gesù, quasi un’anteprima di quella che sarà poi la sua attività evangelizzatrice e missionaria in tutta la Galilea e nel suo viaggio verso Gerusalemme.

Marco ci presenta sin dall’inizio del suo Vangelo un Gesù che irrompe nella vita dell’uomo, che tocca ogni ambito, quello del culto (sinagoga), quello familiare (casa di Simone), quello pubblico (la piazza), e pur essendo diverse le situazioni che richiedono il suo intervento, Gesù avrà una risposta per tutte.

“La sollevò prendendola per mano” (v.31): dalla sinagoga si passa nell’ambiente familiare. Gesù incontra anche qui il male, che si manifesta come infermità fisica. Un semplice gesto, privo di ogni teatralità, consente alla suocera di Pietro di essere subito guarita, proprio come era accaduto poco prima alla sinagoga, dove la parola pronunciata da Gesù aveva liberato l’uomo e cacciato lo spirito immondo.

“Tutta la città era riunita” (v.33): usciamo dalla casa di Simone e scopriamo che sono tanti a condividere la situazione della suocera. E la salvezza è offerta a tutti: non sono solo alcuni privilegiati a beneficiare della guarigione.

Questa è la compagnia che seguirà Gesù per tutto il corso del Vangelo: una folla malata, che soffre, che sembra essere senza speranza, senza pastore, di fronte alla quale Gesù proverà una profonda commozione. Tutte le guarigioni di Gesù sono profezia del Regno.

Nonostante i grandi segni che compie, Egli intima il silenzio (v.34). Perché questo comportamento apparentemente contraddittorio? Perché è la croce che rivelerà senza ombra di equivoci in che senso e in che modo è Messia e Figlio di Dio (Mc.15,39). Bisogna dunque aspettare la croce per confessare la messianicità di Gesù e la sua divinità, perché soltanto sotto la croce l’uomo potrà capire il significato della redenzione.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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