15 Giu

Matteo: un altro passo avanti!

Il 12 giugno 2017 la causa di Matteo ha fatto un altro passo avanti nel cammino romano!!! Più che passi dovremmo dire balzi in avanti o per lo meno passi da giovane come lo è Matteo. Nella mattina del 12 presso la Cancelleria della Congregazione delle Cause dei Santi mons. Giacomo Pappalardo, Cancelliere, ha tagliato i nastri rossi che chiudevano gli atti processuali chiusi con tanta solennità nella cattedrale il 24 aprile scorso. Erano presenti don Claudio Cenacchi e don Stefano Bruno in rappresentanza della diocesi di Brindisi-Ostuni e dell’arcivescovo mons. Domenico Caliandro, la Postulatrice della Causa, Francesca Consolini con il marito Fausto Ruggeri. E’ stato un bel momento, semplice, intimo, ma solenne perché ha un grande significato. La causa sta cominciando davvero a muovere i passi più importanti. Gli atti costituiti da circa 2000 fogli saranno suddivisi in volumi, rilegati e sottoposti all’esame di un officiale della Congregazione che valuterà se nello svolgimento del Processo diocesano tutto è stato fatto secondo le norme. Se tutto sarà conforme e ben fatto, la Congregazione dichiara validi gli atti processuali con un suo decreto e la Postulatrice potrà procedere alla stesura del volume che contiene lo studio sulla vita e le virtù del Servo di Dio. Questi sono passaggi giuridici che ogni causa deve fare. Ciò che sorprende nella causa di Matteo è soprattutto come lui sia conosciuto. Ultimamente, per motivi di lavoro legati ad altre cause, mi sono trovata molto lontana da Brindisi, a Chiavenna per commemorare suor Maria Laura Mainetti, uccisa in odio alla fede il 6 giugno del 2000. Il parroco, sacerdote giovane, molto dinamico che ha studiato a Roma, mi ha parlato di Matteo, della sua figura, del suo valido esempio fra i giovani dicendomi che lì, fra Chiavenna e Sondrio è ben conosciuto! Ne ha fatta di strada!!!

Mi sorprende constatare come appena ne pronuncio il nome, mi senta dire: Lo conosco, ho visto il sito, ho letto su di lui! Insomma si era proposto di fare l’ “infiltrato” di Dio e davvero ci sta riuscendo e chi lo conosce ne rimane toccato. Quindi, cari amici di Matteo, andiamo avanti con il far conoscere la sua figura; parliamone ai giovani nelle scuole, nelle catechesi, ma anche nei momenti di svago perché Matteo sapeva anche condividere momento di fraternità e gioia. Alla sua intercessione affidiamo i nostri ammalati, le situazioni difficili che ciascuno conosce e soprattutto il nostro cammino verso la santità.

Ma le sorprese di Matteo non sono finite!!! Alla prossima puntata!

dott.ssa Francesca Consolini

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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