13 Apr

Il sorriso della fede, profilo spirituale di Matteo

Abbattersi non giova a nulla, dobbiamo invece essere felici e dare sempre gioia. Più gioia diamo, più gli altri sono felici. Più gli altri sono felici, più siamo felici noi. Queste parole sono tratte dagli scritti del giovane brindisino Matteo Farina (1990 – 2009) e contengono parte del messaggio che egli dona a quanti si accostano a lui, tramite i suoi scritti e la bella testimonianza di vita, caratterizzata da una profonda fede, vissuta in una vita ordinaria, che è contraddistinta dall’amore della famiglia e degli amici, dalla sua passione per lo studio e la musica, in poche parole dal suo amore per la Vita!

La felicità è l’aspetto ricorrente nella parabola terrena di Matteo. In tenera età sogna san Pio da Pietrelcina che, affidandogli una missione, gli svela il segreto della felicità. Matteo così racconta il contenuto delle parole rivoltegli da padre Pio nel sogno: <<Se sei riuscito a capire che chi è senza peccato è felice, devi farlo capire agli altri, in modo che potremo andare tutti insieme, felici, nel regno dei cieli >>. Questo sogno porterà Matteo a voler essere un infiltrato tra i suoi coetanei per contagiarli silenziosamente come un virus di quella che egli chiama una malattia senza cura, l’Amore! Ed è l’amore che rende felice ogni persona umana che viene al mondo per amare ed essere amata. Il peccato è proprio questo: non amare!

Un tumore cerebrale, diagnosticatogli in tenera età, rende la sua esperienza di fede sempre più vera e sicura. Matteo affronta tutto come una grazia che ha come riscontro positivo quello di renderlo sempre più forte e radicato nella sua sequela di Gesù.

Il cammino di fede del giovane brindisino ha conosciuto, come accade a ogni credente, l’esperienza della prova non solo legata agli eventi biografici, ma anche alla coniugazione delle due ali, come affermava san Giovanni Paolo II, la fede e la ragione. A tal proposito in un elaborato scolastico datato 2007, Matteo scrive: <<Certo, ammetto che la ricerca di Dio non è facile e nel cammino sono tanti i dubbi in cui si incorre, problemi legati che io stesso ho affrontato, cercando una soluzione che, nella maggior parte di casi, sono riuscito a trovare grazie all’aiuto di sacerdoti, parenti e amici (…). È pur vero che siamo solo uomini, e sebbene ci sforziamo non potremo mai spiegarci “DIO”, i suoi misteri, altrimenti la sua grandezza infinita verrebbe meno, arrivando a confrontarci con un essere al nostro pari. Per questo, quando mi pongo delle domande a cui è difficile rispondere, riconosco il mio limite e a quel punto entra in gioco la fede (“Se lo comprendi non è Dio” diceva S. Agostino)>>.

Felicità e fede sono il binomio inscindibile della vita di Matteo, alimentate nella partecipazione abituale alla Messa domenicale, la confessione settimanale, la quotidiana lettura della Parola di Dio e la recita del rosario.

Matteo, il sorriso della fede, così pregava <<Mio Dio ho due mani, fa che una sia sempre stretta a te sicché in qualunque prova io non possa allontanarmi da te, ma stringerti sempre più; e l’altra mano, ti prego, se è tua volontà, lasciala cadere sul mondo… perché come io ho conosciuto te per mezzo di altri, così anche chi non crede possa conoscerti attraverso me. Voglio essere uno specchio, il più limpido possibile, e, se è la tua volontà, riflettere la tua luce nel cuore di ogni uomo>>.

CC

section-icon

"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

Invia la tua Testimonianza