23 Ott

XXX Domenica anno B

L’episodio proposto alla nostra riflessione è ambientato a Gerico, alla presenza dei discepoli e di numerosa folla; siamo verso la fase conclusiva della vita di Gesù.

Gerico è un’oasi favolosa. Qui il popolo aveva sperimentato la potenza di Dio che abbatte le mura della città nemica, qui il profeta Elia era salito al cielo lasciano al discepolo Eliseo di continuare la sua opera di difesa del monoteismo, qui Gesù incontra Zaccheo.

Ma i prodigi di Dio e della natura non eliminano la povertà che continua ad albergare sotto forma di malattia, di precarietà di vita.

Bartimeo è tra coloro che sono destinati ad una vita di stenti, perché colpito da cecità. <per il mondo antico i ciechi erano l’immagine della degradazione umana, delle persone a cui viene meno ogni speranza.

Di Bartimeo si dice che “ sedeva lungo la strada a mendicare”.. Egli non vede e non può stare con gli altri, o fare ciò che tutti fanno. E quando ha un contatto con gli altri prova umiliazione in quanto gli si avvicinano per fargli l’elemosina, in segno di compassione.

Improvvisamente cambia qualcosa. Passa Gesù e  provoca una situazione nuova; il cieco prende l’iniziativa, si mette dalla parte di coloro che possono gestire in modo autonomo la propria vita.

Quando sente passare Gesù Bartimeo comincia a gridare: è la sua presenza che dà la stura allo sfogo di questo mendicante, ed egli si esprime con una giaculatoria dall’alto contenuto teologico: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!” . Questo grido erompe dal profondo della sofferenza e dell’umiliazione.

“Figlio di Davide” era un attributo del Messia, quindi il cieco lascia intendere chi sia per lui Gesù; nelle sue parole si legge la speranza dell’attesa messianica del popolo.

Ma le parole di Bartimeo non trovano buona accoglienza tra la folla, poichè chi è portatore di una menomazione è considerato un maledetto da Dio, che non merita credito.

La folla lo rimprovera per farlo tacere, ma il cieco “gridava ancora più forte”, dimostrando una cocciutaggine che qui divine una virtù che gli fa onore. Gesù lo sente e lo manda a chiamare: Gesù non delude mai una persona in ricerca, non tradisce un amore che sa pagare di persona..

La folla, stimolata dal comando di Gesù, fa giungere a Bartimeo queste parole: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Il verbo ‘alzati’ è lo stesso usato per la risurrezione, e suona qui come un forte invito al cieco ad abbandonare la sua vita di morte e ad iniziare una nuova vita.

L’invito trova una pronta reazione: “Balzò in piedi e venne da Gesù”, il quale gli pone una domanda facile:  “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. E la fede di Bartimeo produce il miracolo, la situazione cambia di colpo, egli si mette in piedi, attivo, e si presenta a Gesù gettando il mantello (simbolo dell’uomo vecchio, dl mendicante che sedeva passivo ad aspettare).

Le parole di Gesù: “Va’, la tua fede ti ha salvato”, sono un riconoscimento della fede di Bartimeo; Gesù non gli dice “vieni”, invitandolo alla sua sequela, ma lo spinge alla missione.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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