20 Ago

XX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

“Donna, davvero grande è la tua fede!”

Dal Vangelo secondo Matteo 15, 21-28

“…Ed ecco una donna Cananea, che vaniva da quelle regioni, si mise a gridare:”Pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è molto tentata da un demonio”. Ma egli non le rivolse neppure una parola…. … Ma quella si avvicinò e  si prostrò dinanzi a lui dicendo: “Signore, aiutami!”. Ed egli rispose:”Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”. ..“Allora Gesù le replicò: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”….

 Il cammino di fede che Matteo ci propone per credere in Gesù oggi ci presenta la storia di una donna estranea al popolo della’alleanza, ma capace di una fede vera.

Gesù si trova, per la sua prima e unica volta, in terra pagana. Se egli aveva limitato il suo ministero alla terra di Israele, non aveva però potuto impedire che la sua fama si diffondesse anche nei vicini territori pagani (Mt.4,24-25).

La Cananea chiede a Gesù la guarigione di sua figlia. L’atteggiamento di Gesù appare sulle prime deludente e quasi irritante: alla donna che gli confida la sua pena e le sue speranze, “egli non rivolse neppure una parola” (v.23).

Ma la donna non si scoraggiò, non disarmò e continuò ad insistere, al punto che gli apostoli stessi intercedono presso di lui perchè l’accontenti. Ad essi Gesù spiega la ragione della sua freddezza, dice di  essere stato inviato alle  pecore perdute di Israele (v.24). Il tempo dei pagani sarebbe venuto dopo. Allora il mondo, dal punto di vista religioso e biblico, si divideva in due parti: Israele, che conosceva il vero Dio, e le genti, i pagani immersi nelle tenebre e nelle ombre di morte.

E’ vero, la salvezza era per tutti, ma gli ebrei riservavano ai pagani una parte assai ridotta di essa.

Di fronte al diniego di Gesù, la donna, con squisito intuito femminile, non ha difficoltà a riconoscere il privilegio dei ‘figli’, ma rivendica anche quello dei cagnolini: nutrirsi almeno delle briciole! (v.27). E Gesù si lascia interpellare e cambiare dalla sofferenza che fa osare la donna ad insistere. E’ la fiducia l’aspetto umano della fede. E’ il cuore di questa donna che si fida solo di lui a dirci che è di tutti la possibilità di giocare la propria esistenza sull’amore di Dio che si incontra in Cristo.

A questo punto rientriamo in pieno nel clima della novità evangelica: Gesù esalta la fede della straniera, il cui desiderio è esaudito. (v.28).

La fede apre tutte le porte, anche quelle che sembrano ermeticamente chiuse; nel deserto dell’incredulità che oggi avanza e inaridisce i cuori, più urgente e fruttifera è la fede.

 

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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