16 Lug

XVI Domenica Anno C

Gesù viene accolto in una casa amica lungo la strada che dalla Galilea lo porta a Gerusalemme, verso la passione.

Luca idealizza la figura di Marta e Maria, le due sorelle di Lazzaro né intende far risaltare la superiorità della contemplazione sull’azione. Le due donne incarnano ciascuna un modo di rapportarsi al Signore, che è vivo e presente nella Chiesa di tutti i tempi. In Marta possiamo vedere l’Israele che osserva i precetti compiendo le buone opere per prepararsi alla venuta del Signore, ma poi, travolta dall’agitazione rischia di non accorgersi che Egli è già presente.

Marta è  tipo di tutti i credenti che in ogni tempo e situazione impegnano tutte le loro energie.

Maria accoglie con altrettanta gioia la visita del Signore, ma attraverso la mediazione dell’ascolto.

Seduta ai piedi di Gesù si concentra sull’essenziale perché ha capito la preziosità del dono di quella Presenza. E’ significativo il contrasto tra  ‘i molti servizi’ e ‘l’unica cosa’ di cui c’è bisogno, scelta da Maria.

Marta con la sua sproporzionata ansia corre il rischio di non vivere l’essenziale, di lasciarsi sfuggire l’incontro col Signore. Colui che doveva essere accolto viene rimproverato: “Signore non t’importa…?”. Nella sua risposta Gesù invita affettuosamente alla riflessione, e rimprovera a Marta le preoccupazioni per ciò che hanno di opprimente. Egli vuole sollevarla non dal suo servizio,ma da ciò che toglie la sua gioia: l’impressione che tutto il mondo pesi sule sue spalle. Marta è minacciata dalle sue stesse buone intenzioni!

Maria è  lodata per avere scelto ‘la parte buona’, cioè Gesù. Ella è tipo di quanti sanno contemperare ‘i molti servizi’ von ‘ l’unica cosa’ di cui c’è bisogno, e questo consiste nel non voler  precedere il Signore, nell’ascoltare prima di agire, nell’accettare di ‘essere serviti’ prima di ‘servire’.

Il ‘Sedersi ai piedi del Signore’ è da preferirsi ai molti e dispersivi servizi perché corrisponde allo scopo della venuta di Gesù: egli chiede a Marta e a Maria non quell’ospitalità  che troverebbe facilmente in qualunque locanda, ma viene da loro per essere ascoltato. Solo Maria corrisponde a ciò che Gesù desidera.

Nel nostro brano non è in gioco né l’azione né la contemplazione, ma l’atteggiamento da assumere se si vuol diventare discepoli. Non c’è infatti opposizione tra queste due dimensioni della vita, ma la contemplazione dà senso all’azione, perché la libera dall’ansia di un attivismo senza sosta.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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