19 Mag

Pentecoste – Anno B

20 maggio 2018

Dal Vangelo secondo Giovanni 15,26-27; 16,12-15

“Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza… Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera…”.

Il Vangelo odierno descrive, attraverso le parole di Gesù, l’azione dello Spirito secondo le sue diverse coordinate:Spirito che proviene dal Padre, inviato da Gesù per compiere la sua testimonianza, operante con i discepoli nel mondo, e nei discepoli all’interno della comunità.

Al termine del suo discorso sull’odio del mondo, Gesù introduce il discorso riguardante lo Spirito.

Esso è definito ‘avvocato’ ‘difensore’; egli ha il potere di convincere il mondo “quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio”.

Qui il Paraclito che il Risorto invierà dal Padre è descritto nella sua azione di ‘rendere testimonianza’ a Gesù, ma la sua azione forma quasi una cosa sola con quella dei discepoli:”egli mi renderà testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza” (15,26-27). Il Paraclito non può parlare direttamente al mondo, ma deve servirsi dei discepoli! Lo Spirito si servirà della loro persona, della loro fede. Ai discepoli sarà data una parola di verità, come una nuova rivelazione che li renderà capaci di trafiggere i cuori, come Pietro ai tremila nel giorno di Pentecoste (Atti 2,37).

Il contenuto di tale testimonianza consiste nell’annuncio di ciò che è stato ‘fin dal principio ’ e che i discepoli hanno visto e udito.

Ancora oggi lo Spirito plasma il volto di chi crede a immagine del volto di Cristo, rendendolo testimone e memoria di Lui nella storia.

Nella seconda parte del discorso (16,12-15), dopo aver annunciato l’attività del Paraclito nei confronti del mondo, ora se ne descrive il ruolo all’interno della comunità. Egli non solo comunica la Verità di Gesù, ma ne prosegue l’opera rivelatrice: “egli vi guiderà alla verità tutta intera”(v.13).

Ciò non deve indurci a pensare che per Giovanni la Rivelazione non sia ancora compiuta, tanto che si affretta a precisare :” non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito… prenderà del mio e ve l’annunzierà” (vv.13-14).

E’ una promessa che si compie: lo Spirito che aveva inaugurato il ministero di Gesù apre ora la missione della Chiesa.

Chiediamo dunque oggi i prodigi di una rinnovata Pentecoste perché sia nella nostra vita personale che nel cammino delle nostre comunità solo questo dono può sostenerci e farci testimoni ai fratelli.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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