21 Dic

IV Domenica di Avvento – Anno C

23 dicembre 2018

Dal vangelo secondo Luca Capitolo 1, 39-48

“ In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda: Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva”.

Entriamo subito nel cuore del bellissimo brano evangelico che la liturgia presenta oggi alla nostra riflessione:

In quei giorni…Maria raggiunse in fretta una città di Giuda” (v.39). Il cammino ‘affrettato’ di Maria verso le montagne della Giudea dà inizio alla ‘corsa’ del vangelo sulla terra (cfr. 2 Tess.3,1), seminando la gioia e la pace che entrano nel mondo col mistero di Betlemme (Lc.2,10).

Questa ‘fretta’ di Maria è segno di una fede disponibile. La fede fa parte integrante dell’ ‘essere’ della Vergine Maria. E’ sul fondamento di questa sua fede che ella sta per diventare, secondo la promessa dell’Annunciazione, la Madre del Signore.

“Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo” (v.41).

 I termini greci usati dall’evangelista per indicare il sobbalzo e la gioia, fanno parte del vocabolario biblico caratteristico per esprimere l’intima esultanza dello spirito alla presenza di Dio e della Sua opera, in particolare gli eventi messianici che stanno per attuarsi.

Questa gioia nuova, inesprimibile con il linguaggio di tutti i giorni, si traduce sulle labbra di Elisabetta in una benedizione solenne, pronunziata a gran voce: “Benedetta tu fra tutte le donne” (v.42).

L’interrogativo di Elisabetta “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?” (v.43), è tratta da una frase pronunciata con stupore dal re Davide davanti all’arca dell’Alleanza che sta per essere introdotta a Gerusalemme. (cfr. 2 Sam. 6,9).

Il commovente episodio che il Vangelo ci presenta oggi, va inserito nell’ampia cornice della Storia della salvezza. Nell’incontro tra Maria ed Elisabetta, abbiamo il passaggio dall’uno all’altro dei due tempi di salvezza, concretizzati nell’incontro vivo di due rappresentanti di ciascuna delle due epoche: “la Legge e i Profeti vanno fino a Giovanni, da allora in poi viene annunziato il Regno di Dio”. (Lc.16,16).

section-icon

"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

Invia la tua Testimonianza