12 Mag

ASCENSIONE – Anno B

Mc. 16, 15-16

Il Mistero dell’Ascensione,  la grande solennità della Chiesa che si colloca a quaranta giorni dalla Risurrezione del Signore, è al centro dell’intera liturgia di oggi: il Vangelo ci narra l’evento storico che celebriamo e ce ne offre l’orizzonte teologico: non è un caso che il Maestro, nell’epilogo del Vangelo di Marco, «rimproveri gli Undici per la loro incredulità», che è, propriamente, “cecità” e «durezza del cuore», eppure rinnovi su di loro la sua predilezioneinviandoli «in tutto il mondo per proclamare il Vangelo ad ogni creatura» .

È il Cristo, nel suo Corpo umano, con i segni della Passione, che sale al Cielo, primizia della Risurrezione di tutti noi: si rinnova oggi la promessa del compimento della Pasqua , a immagine di Colui che «dopo la sua passione, si mostrò vivo con molte prove, durante quaranta giorni», «apparendo, parlando, stando a tavola». La vita cui si fa riferimento qui è la stessa offerta dal Buon Pastore in Giovanni 10,10. Questa vita, data a ciascuno nel tempo,  si lega indissolubilmente, in tutta la liturgia, con la missione: insieme a questa vita ci viene data, l’unica chiamata, che viene dal Battesimo, alla «pienezza di Cristo», e la specifica vocazione pensata proprio per noi, non perché rimaniamo nostalgicamente a «guardare il Cielo» (Atti 1,11), ma perché sappiamo testimoniare quello che abbiamo visto: la Luce che ci ha liberato dalle tenebre, la Vita che ci ha strappati al nemico, l’Amore che ci ha chiamati per nome.

section-icon

"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

Invia la tua Testimonianza