22 Mar

Quaresima: incontrare Cristo nella sua Parola

<< Avvicinandoci alla Parola di Dio percepiamo che la nostra vocazione è diventare “vela”, gente che accoglie il vento di Dio>>. Le parole di padre Ronchi ci rivelano la centralità della Parola di Dio nella nostra vita di cristiani. Come ci ha ricordato il Santo Padre, la Quaresima è “l’occasione per riscoprire il dono della Parola di Dio”, una parola che ci chiama alla conversione, che ci invita a riflettere e ci conferma la misericordia del Padre verso di noi.

La spiritualità cristiana è certamente radicata nella Parola, una parola che, come ci insegna Gesù, non passa: <<il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno>> (Mt 24,35). Cristo ci offre in dono la sua vita come luce per rischiarare il nostro cammino: <<lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino>> (Salmi 118,105).

Questo versetto dei salmi, inciso sull’ambone della sua parrocchia, l’Ave Maris Stella, è sempre stato caro a Matteo, tanto che è una delle prime frasi che fin da piccolino imparerà a leggere e memorizzerà ripetendola spesso. Per Matteo la lettura e l’ascolto della Parola assumeranno un posto centrale nella sua vita, saranno cibo di cui nutrirsi e su cui riflettere, per lasciare che la Parola di Dio si concretizzi nella vita quotidiana. Matteo diceva spesso che le parole del Vangelo dovevano essere “come una cartina geografica per seguire la strada di Dio”. In proposito scriverà: “La fede è aggrapparsi a Dio per seguire la sua Parola, è pregare per nutrirsi del suo cibo, quello che servirà per sempre; è mettersi d’impegno per seguire i piani di Dio nel modo migliore”.

La lettura quotidiana del Vangelo si arricchisce, nel periodo di Quaresima, con la predilezione per la lettura della Passione, che commuove Matteo fino alle lacrime. Tuttavia “la speranza si forgia nelle tenebre della passione e della morte di Cristo, per credere nella sua resurrezione e nella vittoria dell’amore di Dio” ci rammenta Papa Francesco. Matteo scrive in proposito “ecco la mia speranza, ecco la mia certezza: sei tu Signore ”.

Per Matteo è prezioso il nutrimento della Parola, sperimenta nella sua vita quanto <<non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio>>(Mt 4,4): per lui è il primo passo per contagiare tutti con la gioia dei figli di Dio, perché come ripeteva spesso “Cristo nel Vangelo ci ha lasciato tutto il suo messaggio, qui c’è tutto quello che stiamo cercando”. Per Matteo l’incontro con Cristo avviene e si rinnova ogni volta che ci accostiamo alla sua Parola, perché come ha detto il Santo Padre, “Cristo è vivo nella sua Parola”. Nella lettera agli Ebrei leggiamo <<La Parola di Dio è viva (sollecita) e potente, e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, e discerne i pensieri e gli intenti del cuore>> (Eb 4,12).

In una riflessione quaresimale, Matteo ci consegna un augurio per questo “tempo forte”: “spero che questo cammino di Quaresima, ormai quasi concluso, abbia fatto crescere tutti noi da un punto di vista spirituale, che ci abbia fatto salire un gradino in più nel percorso verso Dio”.

Il cammino quaresimale  è un cammino impegnativo, un cammino che come ci ricorda Papa Francesco “ci conduce alla vittoria della misericordia su tutto ciò che cerca di schiacciarci, è la strada dalla speranza alla gioia, dalla morte alla vita”, ed è faticoso perché si tratta di un cammino d’amore, un cammino in cui aprire il nostro cuore per permettere a Dio di colmarlo con il suo amore; “è impegnativo perché l’amore è impegnativo, ma è un cammino pieno di speranza”.

Nel cammino di Quaresima, Matteo medita la passione di Cristo per riflettere sulla sua vita, sulle prove quotidiane, sulla profonda sofferenza che la sua malattia comporta, ma con la certezza e il cuore dei veri cristiani, che sanno già di poter pregustare la gioia della Resurrezione. E così, il tempo di Quaresima che precede la Santa Pasqua si fa metafora di vita per affrontare tutti i nostri deserti quotidiani, le nostre tentazioni, per offrire la nostra sofferenza, perché Cristo ha vinto la morte per ciascuno di noi.

L’augurio di Matteo per tutti è affidato ad un suo scritto “spero che veramente la Pasqua di Resurrezione ci trasformi. Magari proprio questa sarà la base per ricominciare ad amare col cuore e con ardore Dio”.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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