04 Mag

Spirito Santo, dono pasquale

«E, chinato il capo, consegnò lo Spirito» (Gv 19,30). Lo Spirito Santo è il dono pasquale per eccellenza. Dall’immenso dono d’amore che è la morte di Gesù sulla croce, «è scaturita per tutta l’umanità, come un’immensa cascata di grazia, l’effusione dello Spirito Santo» ci rammenta il Santo Padre Francesco; «lo Spirito ci fa entrare in una nuova dinamica di fraternità. Mediante il Fratello universale, che è Gesù, possiamo relazionarci agli altri in modo nuovo, non più come orfani, ma come figli dello stesso Padre buono e misericordioso. E questo cambia tutto! Possiamo guardarci come fratelli, e le nostre differenze non fanno che moltiplicare la gioia e la meraviglia di appartenere a quest’unica paternità e fraternità».

Il cammino cristiano, che inizia con il Battesimo ed è alimentato nell’Eucaristia, viene confermato con la Cresima, Sacramento con cui ciascuno di noi è chiamato a divenire testimone coraggioso del Vangelo nel mondo.

Come si riconosce oggi un testimone di Cristo e quali sono i frutti che lo Spirito Santo produce in noi?

Il 10 maggio 2003 Matteo riceve il Sacramento della Santa Cresima dall’Arcivescovo Mons. Settimio Todisco; sua madrina sarà la sorella, scelta per il forte legame che li unisce. In una lettera scritta due anni dopo, in occasione della Cresima di una sua compagna, i pensieri di Matteo trasmettono tutto il suo fervore e la gioia per il dono di questo Sacramento “adesso un amico in più ce l’hai, il migliore di tutti: lo Spirito Santo. Questo è Dio che viene ad abitare in noi! Prova a riflettere un attimo: l’immensità di Dio che ha scelto come casa la nostra piccolezza, le nostre debolezze ed i nostri errori, per renderci sempre più come Lui ci vuole. È importante che tu non disprezzi mai questo dono e non lo lasci mai privo di considerazione. Lo Spirito Santo ha bisogno di essere invocato, tenuto sempre al centro del cuore e dei pensieri; in cambio tu hai già avuto la fortuna di ricevere i suoi sette doni (sapienza, scienza, intelletto, consiglio, pietà, fortezza, timor di Dio). So che è difficile ricordarli tutti, ma imparali poco alla volta e vedrai che tutti sono fiamma d’amore e insegnamento per compiere buone azioni”. Matteo aggiunge “abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, diamoci da fare ad annunciare Dio a tutti! Forza! Dio è con noi!”. In proposito, Papa Francesco ci ricorda che «il mondo ha bisogno del coraggio, della speranza, della fede e della perseveranza dei discepoli di Cristo. Il mondo ha bisogno dei frutti, dei doni dello Spirito Santo, come elenca san Paolo: «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). Il dono dello Spirito Santo è stato elargito in abbondanza alla Chiesa e a ciascuno di noi, perché possiamo vivere con fede genuina e carità operosa, perché possiamo diffondere i semi della riconciliazione e della pace».

Matteo prega fortemente lo Spirito Santo perché lo guidi nel suo cammino, nelle scelte quotidiane a cui è chiamato come giovane tra i giovani: “ho continuato a pregare lo Spirito Santo perché mi facesse capire la mia strada e mi facesse compiere la scelta giusta” scriverà in una lettera ad un sacerdote che conoscerà a Milano durante il periodo di profonda sofferenza per la radioterapia. “Più volte mi sono posto e mi è stata posta la domanda «cosa vuoi fare?» ed è da un po’ di tempo che cerco di rispondere con l’aiuto dello Spirito Santo”. Matteo si affida a Dio, al suo Santo Spirito con fiducia filiale, senza riserve; sente forte il messaggio che Cristo lascia a tutti noi nel Vangelo: «andate ed ammaestrate tutte le genti» (Mt 28,19). In proposito Matteo scriverà “queste parole non sono solo un pezzo del Vangelo, ma sono soprattutto la cartina per seguire la strada di Dio”.

Il tempo pasquale è il tempo per eccellenza dello Spirito Santo, che Cristo ci ha donato «senza misura» (Gv 3,34). È un augurio senza tempo quello rivolto dal Santo Padre, qualche anno fa, durante un’udienza generale: «occorre lasciarsi trasformare dallo Spirito Santo perché il nostro annuncio avvenga con la parola sempre accompagnata da semplicità di vita, da carità verso tutti, specialmente i piccoli e i poveri, da umiltà e distacco da sé, da santità di vita». Siamo tutti chiamati a lasciarci trasformare dallo Spirito Santo, ad essere docili per vivere il vangelo nella quotidianità e portare a tutti l’annuncio di Cristo; “voglio essere uno specchio, il più limpido possibile, e, se è tua volontà, riflettere la Tua luce nel cuore di ogni uomo” scrive Matteo: ciascuno di noi può farsi specchio per riflettere nel mondo la luce di Dio sotto la guida dello Spirito Santo.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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