La preghiera del Santo Rosario costituisce parte integrante nella vita di Matteo, che era solito affidare alla Santa Vergine le sofferenze e i bisogni altrui. All’inizio della sua malattia, durante i lunghi periodi di chemio e radio terapia, Matteo, fortemente debilitato, trova un sistema particolare per continuare a pregare: registra su un cd la recita intera del Santo Rosario con la sua voce, lasciando un momento di silenzio ad ogni enunciazione di mistero e così, steso sul suo letto, ascoltava le decine meditando con il cuore e con la mente. Verso la fine dei suoi giorni, ormai completamente paralizzato, Matteo chiede alla madre di mettergli nelle mani il suo Rosario e di dare voce alla sua preghiera silenziosa.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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