25 Lug

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO “A”

Dal vangelo secondo Matteo, capitolo 13, versetti 44-52

 

Le parabole del tesoro e della perla preziosa sono costruite in modo parallelo: si tratta in effetti di una doppia parabola che parla dell’effetto del regno di Dio sugli uomini:

Nella prima parabola è evidente la realtà della vita dell’antico mondo orientale dove, per difendersi da furti o razzie, era abitudine sotterrare i soldi e gli oggetti preziosi. Poteva dunque capitare che la terra conservasse il suo segreto anche dopo la morte del proprietario: è il caso della nostra parabola, che parla di un uomo che, lavorando un campo non suo, vi rinviene un tesoro, e per entrarne in possesso vende tutti i suoi averi (v.44).

La seconda parabola è simile alla prima: un mercante trova una perla di grande valore, e per comprarla vende tutto quello che ha (v.45).

In tutte e due le parabole è messa in evidenza la scelta che il contadino e il mercante pongono in atto davanti all’opportunità straordinaria che si offre loro. Tutto quanto era importante perde valore dinnanzi al tesoro trovato. E’ tale la sproporzione che si è disposti a fare pazzie per entrarne in possesso, e la decisione non può essere rimandata, perché l’occasione è unica e irrepetibile.

Il disfarsi di tutto non è il mezzo per entrare nel regno di Dio, ma la conseguenza della scoperta: è il Regno la cosa più importante, tutto il resto diviene relativo al suo confronto. Con tutto ciò, nessuno può mai ritenere di averlo definitivamente trovato, per cui la ricerca gioiosa e la progressiva scoperta sono una costante nella vita cristiana.

La radicalità cristiana è autentica se sigillata dalla gioia – non si stanca di ripetercelo Papa Francesco.

L’immagine, utilizzata nella terza parabola, della rete gettata in mare (vv.47-50) si rifà alla vita quotidiana dei pescatori del lago di Galilea. La rete raccoglie ogni tipo di pesce. Una volta a riva si  fa la cernita: il pesce buono finisce nei canestri, l’altro viene gettato via. Il regno di Dio ( o meglio il giudizio che precederà la sua piena realizzazione) viene qui paragonato a questo procedimento.

Gesù avvisa: anche se sulla terra non viene fatta nessuna separazione tra buoni e cattivi, le cose non andranno sempre così: Alla fine avverrà la separazione tra di essi. E non è  la semplice appartenenza alla comunità di Gesù che assicura la salvezza. Serve l’impegno, sono necessarie le opere buone.

Scegliere il regno di Dio è una sfida per l’uomo di oggi e di ogni tempo, una sfida di fede che ci invita a fare verità in noi stessi e a verificare quali sono i valori che guidano le scelte della nostra vita.

 

 

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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