26 Giu

XIII Domenica Anno B

Dal Vangelo secondo Marco, 5, 21-43

Nel nostro vangelo vediamo Gesù che ridona la vita alla figlia di Giairo e guarisce la donna emorroissa: due modi concreti per testimoniare come Dio sta della parte della persona e vuole che essa viva.

Il mistero della persona di Gesù si rivela qui nei gesti di misericordia e di solidarietà verso i bisognosi, e in particolare in quella manifestazione di potenza che si evidenzia nei fatti miracolosi che accompagnano il suo messaggio.

Ma per accedere a questo mistero è necessaria l’apertura della fede. Le parole e i gesti di Gesù , specialmente le sue azioni di potenza, provocano la decisione nei suoi confronti: o aderire a lui o rifiutarlo. Si esige la fede.

Il racconto della risurrezione della figlia di Giairo è intrecciato con quello della guarigione dell’emorroissa: sebbene i cammini che l’emorroissa e Giairo compiono siano diversi ( uno di fede molto consapevole, l’altra di fede semplice, ingenua, che potrebbe sembrare quasi superstiziosa), entrambi giungono ad un incontro personale con la salvezza operata da Gesù oltre ogni possibilità umana.

I punti di contatto tra i due racconti sono molti: ambedue corrispondono a un cammino di fede (v.23; vv.34 e 36); nei due episodi entrambi si gettano ai piedi di Gesù: con tale umiltà essi ardiscono invocare il soccorso di Gesù. La sua esortazione a credere soltanto esprime il momento più intenso e delicato di questo cammino di fede. Giairo deve vincere ogni timore ed avere una fede pura, una fede che è fiducia radicale nella persona e nella parola di Gesù.

Il cammino di fede ha come termine il mistero della risurrezione, il mistero di quella mano potente che prende la mano piccola della fanciulla e la ridona alla vita!

Anche l’emoroissa è convinta che da Gesù emani una forza che può sanarla. La sua disperazione, ma ancor più la sua fede indiscreta, testarda, audace, la spinge a superare l’ostacolo della folla e a toccare il mantello del Maestro. Gesù sente che il suo è un contatto diverso da quello anonimo della folla: egli sente una forza uscire da lui e la donna sente contemporaneamente nel suo corpo la guarigione avvenuta.

Proprio perché il suo è stato un cammino di fede, ella consegue non solo la guarigione fisica, ma la salvezza: diventa figlia di Colui che guarendola la restituisce a vita nuova.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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