VII Domenica Anno C
Dal Vangelo secondo Luca 6, 27-38
E’ molto impegnativo il vangelo che la liturgia propone oggi alla nostra riflessione, e segue il discorso sulle beatitudini di domenica scorsa. Il modo di vivere che ci propone è un dono che ci fa partecipi dello stile di vita di Dio. Infatti il paradigma su cui modellarsi è il cuore del Padre: “ Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”(v.36).
Tutto il vangelo ci dice che le dimensioni dell’amore cristiane sono semplicemente smisurate. Alla legge del taglione (‘occhio per occhio, dente per dente’ di Es.21,24), si sostituisce ormai la legge del perdono, fino al dono totale di sé agli altri: non solo agli amici, ma anche ai nemici.
Fino a quel momento gli ebrei erano abituati a pregare contro i nemici (Sal.17,13; 28,4), adesso Gesù chiede di pregare per loro. Se fino a quel momento si limitava la carità ai buoi e ai giusti, a quelli che ci amavano, adesso Gesù ci chiede di estenderla anche ai nemici e ai calunniatori (v. 27. 35).
E’ solo perché abitati dallo Spirito di Gesù che possiamo fare questo salto qualitativo, e comportarci come il Padre, che ama tutto e tutti. Cosi amare i nemici diventa…semplice, perché –come Dio appunto- non abbiamo più nemici!
Le esortazioni di Gesù lasciano trasparire , nella loro successione e intensità, l’ideali di vita ispirato al vangelo. Un ideale arduo ma realizzabile: ce lo hanno dimostrato gli apostoli, i primi credenti dell’era cristiana, i santi, i martiri di tutti i tempi, e del nostro tempo. Uno stile di vita già proclamato nelle beatitudini, lo stile di vita che ha portato Gesù stesso verso la Pasqua.