23 Nov

Solennità Cristo Re – Anno C

24 novembre 2019
Lc. 23, 35-43

Luca riporta alcuni particolari che mettono in risalto l’atteggiamento interiore di Gesù nei confronti di coloro che assistono alla sua crocifissione: le donne, il popolo, i capi, i soldati, i compagni di supplizio.
Per il terzo evangelista c’è qualcosa in questa tragedia che lascia intravedere lampi di luce: l’offerta della vita, la salvezza donata.
Mentre il popolo rimane in un atteggiamento silenzioso di compassione, i capi in modo sarcastico chiedono a Gesù di salvarsi da quella morte, non riconoscendone il valore salvifico.
Il tema della salvezza ricorre anche negli insulti di uno dei due malfattori crocifissi con Gesù.
Il racconto di Luca riprende in quest’ora decisiva le tre tentazioni nel deserto (4, 1-13) che si erano concluse con l’annuncio del ritorno del diavolo a un momento fissato (4,13).
Tre categorie di persone svolgono il ruolo del tentatore, provocando Gesù sulla sua missione di Messia (“Non sei tu il Cristo?”) e sulla salvezza che egli dovrebbe portare agli uomini.
I due ladroni sono due personaggi contrapposti: il primo impreca nella ribellione, il secondo invoca nella conversione. Per il ladrone impenitente e incredulo un Messia crocifisso, rifiutato dai suoi, ma che invoca per loro il perdono, è incomprensibile, senza senso. L’altro si mostra capace di un barlume di fede e di speranza. A salvarlo è l’intuizione che quel giusto, condannato ingiustamente,entra in una realtà che va oltre la morte.
Luca caratterizza volentieri gli incontri di Gesù con personaggi distinti ma complementari: Marta e Maria, i due figli, il pubblicano e il fariseo…
Al buon ladrone che gli chiede di ricordarsi di lui una volta entrato nel suo regno, Gesù dischiude l’orizzonte luminoso del paradiso.
La liturgia di oggi ci invita a guardare a Cristo Re e Signore dell’universo e della storia con uno sguardo rivolto al futuro ultimo. Da ciò possiamo constatare che una caratteristica della solennità che celebriamo consiste nell’invito alla speranza poiché la nostra vita e quella dal mondo è nelle mani di Dio, e dunque il bene avrà la vittoria sul male. Anzi, la vittoria c’è già stata: Cristo è il vincitore!
Egli è re e vince, ma non al modo che tutti se sarebbero aspettato, non nella logica umana del successo. Essa passa piuttosto attraverso il sacrificio della croce, l’offerta di un amore smisurato che si manifesta nel dono della vita.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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