06 Giu

Pentecoste

Vangelo di S.Giovanni, capitolo 14, versetti 14-26

La festa di Pentecoste era in origine una ‘festa delle messi’ (vedi libro dell’ Esodo, Cap.23, versetto 16), festa di pienezza e abbondanza. In seguito diventò celebrazione della Storia della salvezza (vedi Libro del Deuteronomio ( Cap.26, versetti dall’1 all’11), e presto venne fissata il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.

Il brano del Vangelo che la liturgia oggi ci presenta, pur breve, è molto ricco. Le prole di Gesù sono inserite  nel ‘discorso di addio’ che Egli rivolge ai discepoli prima delle sua passione-glorificazione. E’ il suo testamento, ma, a differenza dei testatori umani, Gesù non si separa dai suoi, non li lascia orfani: egli resta il vivente, presente attraverso il dono dello Spirito.

Il ruolo dello “Spirito di verità” non è quello di presentare un’altra rivelazione, ma è un ruolo pedagogico: quello di portare i credenti ad entrare totalmente nel mistero dell’Amore Trinitario. Il suo compito è quello di “spiegare” la profondità salvifica dello scandalo della croce, e di ricordarlo, cioè di attualizzarne il contenuto e di interiorizzarlo nel cuore dei credenti.

Ad una comunità che rischia la paura dell’assenza di Gesù, lo  smarrimento nella prova, il disorientamento di fronte agli interrogativi e ai problemi che insorgeranno in ogni tempo. S. Giovanni richiama la “sicurezza” del Paraclito (termine che significa:avvocato – consolatore – intercessore):

E’ LUI CHE RENDE OGNI UOMO CONTEMPORANEO DI CRISTO!

Sarà sempre e solo lo Spirito colui che farà comprendere le Scritture e ascoltare la “voce” del Buon Pastore.

La specificazione del versetto 16:”…Egli vi darà un altro Consolatore” non indica un sostituto di Gesù, ma la stessa persona del Risorto in una modalità nuova, intima e immediata: lo Spirito di Gesù è lo Spirito di Dio, è la presenza stabile della trinità che abita nei credenti e li trasforma in Suo Tempio.

In riferimento a Cristo, la Pentecoste costituisce il coronamento del Mistero Pasquale. E’ soprattutto l’evangelista Giovanni che dichiara il carattere personale della figura e dell’opera dello Spirito santo, presentato chiaramente come Terza Persona della Trinità.

Il Tempo dello Spirito è quello dell’edificazione del Regno e della responsabilità che ogni uomo è chiamato ad assumersi per rispondere all’iniziativa sempre preveniente del Padre.

La Pentecoste rappresenta dunque l’effettivo ‘battesimo’ della Chiesa in Spirito santo e fuoco: è la nascita “ufficiale” della chiesa, l’inizio della Sua missione nel mondo intero.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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