Pentecoste – Anno C
09 giugno 2019
Vangelo di S.Giovanni, capitolo 14, versetti 14-26
“…lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa…”
La festa di Pentecoste era in origine una ‘festa delle messi’ (vedi libro dell’ Esodo, Cap.23, versetto 16), festa di pienezza e abbondanza. In seguito diventò celebrazione della Storia della salvezza (vedi Libro del Deuteronomio (Cap.26, versetti dall’1 all’11), e presto venne fissata il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua.
Il brano del Vangelo che la liturgia oggi ci presenta, pur breve, è molto ricco. Le prole di Gesù sono inserite nel ‘discorso di addio’ che Egli rivolge ai discepoli prima delle sua passione-glorificazione. E’ il suo testamento, ma, a differenza dei testatori umani, Gesù non si separa dai suoi, non li lascia orfani: egli resta il vivente, presente attraverso il dono dello Spirito.
Il ruolo dello “Spirito di verità” non è quello di presentare un’altra rivelazione, ma è un ruolo pedagogico: quello di portare i credenti ad entrare totalmente nel mistero dell’Amore Trinitario. Il suo compito è quello di “spiegare” la profondità salvifica dello scandalo della croce, e di ricordarlo, cioè di attualizzarne il contenuto e di interiorizzarlo nel cuore dei credenti.
Ad una comunità che rischia la paura dell’assenza di Gesù, lo smarrimento nella prova, il disorientamento di fronte agli interrogativi e ai problemi che insorgeranno in ogni tempo. S. Giovanni richiama la “sicurezza” del Paraclito (termine che significa: avvocato – consolatore – intercessore):
E’ LUI CHE RENDE OGNI UOMO CONTEMPORANEO DI CRISTO!
Sarà sempre e solo lo Spirito colui che farà comprendere le Scritture e ascoltare la “voce” del Buon Pastore.
La specificazione del versetto 16:”…Egli vi darà un altro Consolatore” non indica un sostituto di Gesù, ma la stessa persona del Risorto in una modalità nuova, intima e immediata: lo Spirito di Gesù è lo Spirito di Dio, è la presenza stabile della trinità che abita nei credenti e li trasforma in Suo Tempio.
In riferimento a Cristo, la Pentecoste costituisce il coronamento del Mistero Pasquale. E’ soprattutto l’evangelista Giovanni che dichiara il carattere personale della figura e dell’opera dello Spirito santo, presentato chiaramente come Terza Persona della Trinità.
Il Tempo dello Spirito è quello dell’edificazione del Regno e della responsabilità che ogni uomo è chiamato ad assumersi per rispondere all’iniziativa sempre preveniente del Padre.
La Pentecoste rappresenta dunque l’effettivo ‘battesimo’ della Chiesa in Spirito santo e fuoco: è la nascita ufficiale” della chiesa, l’inizio della Sua missione nel mondo intero.