31 Mar

Pasqua di Resurrezione – Anno B

Mc. 20, 1-9

Nell’ora della morte di Gesù, presso la croce vi erano solo alcune donne e il discepolo amato (cf Gv 19,25-27), un pugno di persone che non riusciva a credere possibile la fine ignominiosa di quel rabbi e profeta di Nazaret da loro tanto amato. Vi è ancora qualcuno che non si rassegna a questo esito fallimentare: Maria di Màgdala. Giovanni infatti scrive che «Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio».

Ma chi è Maria di Màgdala? Maria di Màgdala è colei che noi conosciamo come la Maddalena. Essa è una donna dal passato devastato, liberata da «sette demòni» (cf Lc 8,2) proprio grazie all’incontro con Gesù, che aveva significato per lei ristabilimento della comunicazione e inizio di una vita nuova; senza indugio essa aveva dunque incominciato a seguire Gesù quale discepola, essa, annota l’evangelista, va al sepolcro. Ed ecco, una novità sconvolgente la attende: Maria «vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro»! Immediata la sua reazione: «Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Parole che potevano apparire anche come allucinazioni (cf Lc 24,11), parole difficili da credere, eppure così cariche di amore da provocare un’altra corsa, quella di Pietro e del discepolo amato al sepolcro.

Dopo la corsa al sepolcro i due discepoli tornano a casa senza proferire parola (cf Gv 20,10). Pietro probabilmente, pur avendo visto il sudario e le bende, non ha compreso l’evento straordinario accaduto; ma per il discepolo amato le cose stanno diversamente: «entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette». Qui comprendiamo che la fede nasce dall’amore: solo l’amore per Gesù permette di comprendere in profondità la Scrittura e di saper discernere, a partire da un sepolcro vuoto, che Cristo è risorto.

Ecco la prima festa di Pasqua! L’annuncio gioioso di Maria e lo sguardo di fede del discepolo amato hanno attraversato i secoli. Ancora oggi risuona infatti quella parola che è lieto annunzio per l’umanità intera: «Dio ha risuscitato Gesù» (cf At 2,24), «la vita è più forte della morte» (cf Ct 8,6), «Dov’è, o morte, la tua vittoria?» (cf 1Cor 15,55): queste affermazioni dovrebbero far riflettere noi cristiani, nella consapevolezza che ormai la morte non è più la parola definitiva, ma è solo l’esodo da questo mondo al Padre, che ci richiamerà tutti a vita eterna.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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