11 Apr

Pasqua di Resurrezione – Anno A

12 aprile 2020

Dal vangelo secondo Matteo 28, 1-10

“Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Sceso dal cielo si accosto, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa…..L’angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto… Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Salute a voi”…”Non temete, andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.

Il racconto dell’annuncio della Risurrezione  in Matto si articola in due grandi quadri narrativi:

vv.1-8:  il sepolcro, dominato dalla visione dell’angelo del Signore che rivolge il messaggio alle donne;

  1. 9-10: l’incontro di Gesù risorto con le donne, e le parole a loro rivolte.

Ila nota dominante del racconto è rappresentata dal duplice annuncio della risurrezione, prima dell’angelo, e subito dopo dallo stesso Gesù.

Il racconto si svolge secondo il tipico schema delle teofanie (manifestazioni di Dio). Apparizione, reazione dei presenti, rassicurazione da parte dell’inviato divino, annuncio e missione.

Il racconto si apre con la visita delle donne al sepolto. L’andare delle donne al sepolcro, secondo l’usanza, era un gesto di pietà e di venerazione. In esse noi possiamo vedere l’umanità che legge la morte di Gesù come la fine di tutto. La loro sollecitudine e intraprendenza è data dall’affetto, non dalla fede. E’ il terremoto e l’irruzione dell’angelo che ha l’intento di porre dinanzi alla potenza di Dio.

Come avviene spesso nelle teofanie, l’uomo posto a contatto con il divino ha paura (vedi le guardie).

Le donne, rassicurate dall’angelo, ricevono il vangelo: la buona notizia della risurrezione. Nel messaggio rivolto ad esse è sottolineata la loro funzione apostolica; sono infatti mandate dai discepoli perché anch’essi possano ricordare le sue parole e vederLo.

Matteo riferisce a questo punto (vv.9-10) l’incontro con Gesù, a conferma delle parole dell’angelo. Gesù appare loro come il ‘Signore’, e la loro reazione è proprio il riconoscimento della sua signoria.

I discepoli vengono mandati in Galilea: tutto era iniziato sulle sponde del lago, e tutto ora deve essere rivisitato alla luce della pasqua.

Il nostro evangelista evidenza l’atteggiamento che l’uomo può assumere davanti q questi eventi: la gioia e quindi la missione, o la chiusura e quindi la morte.

Oggi come allora siamo messi di fronte a questa decisione ineludibile.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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