24 Dic

IV Domenica di Avvento – Anno B

Dal Vangelo secondo Luca 1,26-38

 Siamo di fronte ad un delle pagine più celebri di tutto il Nuovo Testamento: il mistero dell’Incarnazione, che è un punto nodale della fede cristiana.

La fede di Maria è la fede di colei che ascolta la parola di Dio. La storia della salvezza è infatti storia dell’impossibile che Dio rende possibile.

Così ella diviene dimora della Parola e concepisce il Verbo “nello spirito prima che nel corpo” (S. Agostino).

Le parole dell’angelo sono un intreccio di evocazioni bibliche: il racconto delinea dall’inizio alla fine l’operare di Dio alla luce delle profezie.

v.31: è Dio a stabilire il nome di Gesù: Egli ha posto la sua mano su questo bambino il cui nome significa il combaciamento totale tra la sua identità e il suo compito:”Il Signore salva”. Gesù è il Salvatore, e in Lui Dio ci dona la salvezza.

v.32: “Sarà grande”. Di Giovanni si era detto: egli sarà grande davanti al Signore, per Gesù manca ogni riferimento di questo genere; si dice semplicemente:sarà grande. Nell’Antico Testamento l’appellativo ‘grande’ è usato in modo assoluto solo per Dio. Mediante l’applicazione così solenne di questo termine il figlio di Maria viene descritto fin dall’inizio vicino a Dio in modo unico. Questa vicinanza è ulteriormente precisata dal titolo che segue:“Sarà chiamato Figlio dell’Altissimo”. Anche questa espressione esprime una speciale relazione con Dio.

Il paragone con i passi dell’Antico Testamento dimostra che il ruolo del figlio di Maria viene descritto con gli elementi di una attesa vivamente presente presso i profeti: Dio è fedele alla sua alleanza con la casa di Giacobbe e con Davide, e darà al suo popolo un discendente di Davide come re che regnerà per sempre. L’annuncio dell’angelo afferma che questa fedeltà di Dio si compie definitivamente nella persona di Gesù. Inoltre l’accumularsi di tanti titoli, funzioni e dignità su questo bambino annunciato, lascia trasparire, anche se in modo discreto e ancora velato, che quel bimbo ha un fisionomia divina: è il Figlio di Dio!

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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