26 Gen

III Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Dal Vangelo secondo Luca, 1-4; 4,14-21

Con questa domenica inizia la lettura quasi continua del Vangelo di Luca, fino al prossimo Avvento. La struttura del vangelo di Luca è semplice e presenta lo schema letterario del ‘viaggio’.; usando questo schema Luca fa compiere a Gesù un solo viaggio a Gerusalemme: ciò che conta per il nostro evangelista è mettersi al seguito di Gesù e fare l’unico grande pellegrinaggio che conta: andare ad incontrare Dio nel tempio di Gerusalemme.

Gesù si prende la libertà di modificare il  testo di Isaia 61 che insieme alla consolazione dei poveri di Yhwh e all’ ‘anno di grazia’ annuncia un ‘giorno di vendetta’. Egli ferma la sua lettura solo all’ ‘anno di grazia’. Nell’Antico Testamento il ‘giorno del Signore’ comporta sempre una duplice conseguenza: è salvezza per i poveri e condanna per chi si pone fuori dal progetto di Dio. Gesù ha l’autorità di sospendere il giudizio e di temporeggiare, quasi volesse concedere un supplemento di tempo per dare la possibilità a tutti di decidere della loro vita. E’ questo il compimento della Nuova Alleanza. Per la prima volta, nella storia della salvezza, Dio è presentato come un Padre che viene a cercare chi si trova in difficoltà.

Il modo con il quale Gesù si comporta nella sinagoga di Nazaret, dice già chiaramente il modo con cui intende servire la Parola: egli è il Profeta escatologico, e come tale dichiara non solo che la profezia si è realizzata, ma che lui stesso ne è la personale e piena realizzazione. Gesù si alza, prende il rotolo, lo apre, lo legge e si mette a spiegare: così è descritto il momento in cui si inaugura il tempo forte della salvezza. Egli non si accontenta di leggere il libro di Isaia, ma ne applica il messaggio profetico all’oggi: anzitutto a se stesso e alla sua missione, ma contemporaneamente ai suoi compaesani, a quanti ricevono l’invito alla fede e alla conversione mediante la sua parola.

La Parola, come un seme fecondo, attende solo di cadere in un terreno libero ed accogliente per produrre frutti in sovrabbondanza.

Noi siamo una comunità chiamata ad ascoltare la Parola (fede), a incarnare nella vita e nella storia la Parola ascoltata (carità), e a porla come faro sul nostro cammino (speranza).

E’ quanto la liturgia della Parola di questa domenica ci aiuta a comprendere più a fondo.

 

section-icon

"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

Invia la tua Testimonianza