
II Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
Dal Vangelo secondo Giovanni 2, 1-12
“Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitata alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli…..la madre di Gesù gli disse:”Non hanno più vino”.
“C’era la madre di Gesù” (v.1): della ‘madre di Gesù’ Giovanni parla unicamente qui a Cana, e ai piedi della croce (19,25-27), cioè all’inizio e alla fine della vita pubblica di Cristo. C’è dunque una ‘corrispondenza’ tra questi due episodi: per quanto discreta e riservata, la presenza della Madonna – e la sua mediazione- inquadra e avvolge la vita di Gesù.
“Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse:<Non hanno più vino>: E Gesù rispose: che ho a che fare con te o donna?”. (vv.3-4). Sconcerta sentire che Gesù chiama sua madre ‘donna’: anche sul calvario le dirà, indicandole Giovanni:”Donna, ecco tuo figlio”. Sembra che Gesù si ponga su un altro piano, rispetto al suo esserle figlio: ora che ha iniziato la sua vita pubblica e la sua opera messianica, i legami di sangue sembrano contare meno, rispetto all’impegno di corrispondere al piano di Dio e di rispondere all’ “ora” decisa per Lui dal Padre (cfr.v.4).
Ma Maria non vede nella risposta del figlio un rifiuto, si pone sul piano della fede (v.5:“fate quello che vi dirà”): questa frase, in apparenza banale, viene invece da genesi 41,55:”Il faraone (durante la carestia) disse a tutti gli egiziani <Andate da Giuseppe, fate quello che vi dirà>.
Dunque la scena di Cana è una realizzazione superiore dell’avvenimento passato: al tempo degli egiziani mancava il pane. Quando a Cana viene a mancare il vino, Gesù è colui che offre i veri beni, simboleggiati dall’acqua trasformata nel vino migliore di cui si parla al versetto 10.
“…i suoi discepoli cedettero in lui”(v.11.): i miracoli vogliono portare alla fede, che è adesione alla persona di Gesù e accoglienza della Salvezza da lui portata. E il valore di questo primo miracolo è quello di guidarci verso una fede profonda, verso l’adesione personale a Lui, Messia e Figlio di Dio.