15 Gen

II DOMENICA A

Gv.1,29-34

Il versetto iniziale del passo di Gv.1, 29-34 costituisce una specie di porta d’ingresso in cui, nel vangelo di Giovanni, Gesù entra in scena.

In continuità con la festa del Battesimo, Giovanni presenta la missione del Figlio di Dio, solennemente proclamata al Giordano.

Giovanni l’evangelista, ci presenta Gesù in un modo ‘riflesso’, mediato cioè dallo sguardo e dalle impressioni del Battista.

Nella prospettiva di Giovanni Battista Gesù appare come:

  • muto: egli, in fatti non apre bocca, ma si lascia interpretare e giudicare da chi lo incontra e lo osserva;
  • “ l’agnello che toglie il peccato del mondo”, un ruolo che l’occhio intelligente e profetico del Battista sa scoprire dietro la sua umanità. Il termine aramaico che indica ‘agnello’, può significare anche ‘servo’: Gesù è quel servo che rivela la presenza di Dio, ma è anche quel servo/agnello che toglie, che prende su di sé il peccato del mondo.

Il tema dell’Agnello è anche il tema del ‘passaggio’ di Cristo. E’ nel battesimo del Giordano     che veramente si compie il passaggio dall’antica alla nuova Alleanza: la profezia termina quando il Battista indica il Cristo come l’Agnello di Dio.

  • Figlio di Dio, poichè su di lui Giovanni ha visto scendere e posarsi lo Spirito di Dio in forma di colomba.

Un impegno emerge da questa fisionomia, per noi cristiani:

dobbiamo imparare da Gesù il silenzio, che non è vigliaccheria, ma lo spazio che lasciamo in noi all’opera dello Spirito santo. Il silenzio è ascolto, è palestra in cui imparare ad agire in comunione con Dio. Solo lo Spirito ci permetterà di diventare eucaristia di redenzione, cioè cibo sacramentale per i lontani e per i peccatori.

L’espressione con la quale Giovanni indica Gesù, risuona nelle nostre chiese tutte le volte che viene celebrata l’Eucaristia e il sacerdote ci invita ad accostarci alla Mensa del Signore. Recandoci a fare la comunione, dovremmo essere guidati dalla profonda convinzione che si tratta di un gesto che ci impegna in prima persona a ‘fare,- come dice il ritornello del Salmo responsoriale di oggi- ‘la Sua volontà’.

section-icon

"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

Invia la tua Testimonianza