29 Feb

I Domenica di Quaresima – Anno A

01 marzo 2020

Dal Vangelo secondo Matteo, capitolo 4, versetti 1-11

Tutti e tre i vangeli sinottici concordano nel segnalare un periodo di prova alla quale Gesù fu sottoposto dopo il Battesimo nel Giordano, e sottolineano che è lo stesso spirito effuso nel Battesimo a spingerlo nel deserto, per esservi tentato dal demonio. Il Battesimo  ha rappresentato la vocazione di Gesù, la sua chiamata a diventare annunciatore del regno di Dio. E ogni vocazione, se autentica, deve essere provata (cfr. Sir. 2,1). Ora, lo Spirito che Gesù ha ricevuto al Battesimo, da una parte Gli dà la forza per affrontare la tentazione, e dall’altra lo mette di fronte al nemico del Regno di Dio. Dunque, la prima azione della missione di Cristo non è un miracolo, ma la lotta contro il peccato e la vittoria nella tentazione.

Mentre nella prima lettura abbiamo Adamo che soccombe alla tentazione il vangelo ci presenta Gesù vittorioso su di esse, attraversandole, non rimuovendole.

Abbiamo in Matteo lo scenario del deserto pietroso (prima tentazione (vv.3-4), lo scenario di Gerusalemme, del tempio, del pinnacolo e dei pellegrini che si affollano (seconda tentazione – vv.5-7),e infine la montagna altissima dalla quale si vede il mondo e la storia tutta (terza tentazione- vv.8-10). E’ un quadro solenne: si trovano di fronte il tentatore- l’antagonista dei piani di Dio- e Gesù, il Figlio obbediente.

Tutta la scena si svolge come una disputa tra rabbini, e il tentatore cita abilmente la Parola di Dio, ma in modo falso e distorto; Gesù lo smaschererà e alla fine ne proclamerà la vera natura: “Vattene, satana! (v.10).

La prima tentazione (del pane = economica), è sostanzialmente quella di piegare la volontà di Dio ai nostri bisogni, più che vivere nell’umile fiducia e nella sottomissione alla volontà divina. Gesù si trova come il suo popolo affamato e assetato nel deserto, ma non cade come Israele che, nel bisogno, mormorò contro Dio.

La seconda tentazione (religiosa) è legata alla missione messianica di Gesù: lo scopo del diavolo è di separare Gesù da Dio. Egli vorrebbe indurlo a scegliere un messianismo facile, un cammino che non preveda la sofferenza, la morte, ma segni spettacolari, capaci di attirare le folle, un cammino di trionfo, incompatibile con il cammino verso la passione. Ma ancora una volta Gesù respinge Satana, ed esce vincitore là dove Israele era inciampato. Gesù respinge la tentazione citando Deut. 6,16, e ricorda quale è stato il grande peccato di Israele nel deserto, quando tentò Dio costringendolo ad intervenire miracolosamente per dargli cibo, vittoria e potere.

La terza tentazione (politica) si svolge su un monte altissimo: davanti agli occhi di Gesù passa tutta la seduzione del potere, della ricchezza. Israele cadde di fronte a questa seduzione: quando entrò nella Terra fu inebriato dalle ricchezze e dimenticò il Signore (cfr. Deut. 8). Ma Gesù smaschera la natura di questa seduzione: l’uomo  non ha altro o altri al di fuori del Signore suo Dio.

Là dove il Popolo di Dio è caduto, Gesù esce vincitore. Egli vince la tentazione nella fede, e la sua vittoria definitiva sarà nell’assumere la via della croce.

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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