05 Gen

Epifania del Signore anno B

Dal vangelo secondo Matteo 2,1-12

La vicenda dei magi che dall’Oriente si recano a Gerusalemme alla ricerca di un bambino è ambientata prima nella stessa Gerusalemme (vv.2-7), poi a Betlemme (vv.8-12). Le due città fanno così da sfondo al racconto, collegate da elementi comuni: la stella (vv.2.7.9.10) e l’adorazione al bambino (vv.2.11).

Il cammino dei Magi ci ricorda il cammino di Abramo, che in obbedienza a Dio si avviò verso una meta che non conosceva e che il Signore gli avrebbe indicato. Come il cammino di Abramo è mosso dalla fede nel Dio unico, il cammino dei Magi sfocia nella fede nel Dio di Gesù Cristo.

Il cammino dei Magi deve diventare spiritualmente il nostro cammino di conversione da ‘contro’ (come Erode) a ‘con’ il Signore Gesù.

La reazione di rifiuto da parte del re di Gerusalemme nei confronti del Messia nato a Betlemme ha un carattere profetico in riferimento alla sorte stessa di Gesù, il quale verrà condannato a morte proprio in quella città (Mt.16,21; 23,37-39). Eppure, nonostante lo smacco umano, è la mano potente di Dio che guida gli eventi. Con la nascita di Gesù, i pagani si rimettono in cammino e troveranno il Messia a Betlemme, la città regale, patria dell’amato Davide. Lì ora risplende per tutti il nuovo re, un re la cui unzione non è stata con l’olio, ma nello Spirito santo (Mt.1,18-20). La sua è un’investitura divina. Lì ora salgono i popoli a contemplare l’Emmanuele, il Dio con noi. E se da Betlemme il Messia sarà esiliato in Egitto, egli ritornerà, compiendo un nuovo esodo fino a Nazaret, nella Galilea delle genti, dove inizierà la sua missione.

Gesù risplende oggi di fronte a tutta l’umanità, rivestito della  luce dell’Antico e del Nuovo Testamento. Egli nasce e subito vince, sfuggendo alla morte cui era destinato nella strage degli innocenti.

La risurrezione è la dimostrazione di quanto già si era visto alla nascita: non solo che Dio era con Gesù, ma anche che in Gesù la presenza di Dio è con tutti quelli che sono battezzati nel nome del padre, del Figlio e dello Spirito santo.

Nella solennità liturgica di oggi è opportuno riascoltare le parole di apertura della Costituzione conciliare sulla Chiesa:” Cristo è la luce delle genti, e questo sacro Concilio, adunato nello Spirito santo, ardentemente desidera che la luce di Cristo, riflessa sul volto della Chiesa, illumini tutti gli uomini, annunziando il Vangelo a ogni creatura”. (L.G.1).

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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