Battesimo del Signore – Anno C
13 gennaio 2018
Dal vangelo secondo Luca, 3,15-16 . 21-22
“…Giovanni rispose a tutti dicendo: “ Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito santo e fuoco”…Il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito santo…e vi fu una voce dal cielo:”Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.
Gesù viene, ultimo inviato di Dio, incomparabilmente più ‘forte’ del Battista, poiché egli ha lo Spirito santo cioè –secondo la mentalità biblica del tempo-: la potenza stessa di Dio.
Ma: perché Gesù si fa battezzare?
Accettando di essere battezzato al Giordano, Gesù accetta la sua missione, che è di donare lo Spirito santo datore di vita.
Giovanni preannuncia che ‘Colui che viene battezza (cioè immerge) nello Spirito e nel fuoco’ cioè distrugge e purifica: realizza una creazione nuova.
E tutto ciò senza dire una parola. E’ il Padre che parla di Lui, e si compiace della sua obbedienza.
Gesù riceve in questo momento solenne la sua missione dal Padre, la sua investitura messianica (vv.21-22). Ciò avviene mentre Gesù pregava. La preghiera riempie la vita di Cristo, e Luca ama sottolinearlo più di tutti gli altri evangelisti.
La missione con cui il Padre consacra qui Gesù, gli sarà confermata sul monte della Trasfigurazione (la cui scena ha evidenti punti di contatto con quella del battesimo al Giordano), e verrà portata a compimento sulla croce, quando “donando il Suo Spirito” realizzerà la creazione nuova.
Il sacramento del battesimo costituisce – proprio perché ha un intrinseco rapporto con quello di Gesù- anche noi figli di Dio e portatori del Suo Spirito.