Battesimo del Signore – Anno A
Dal Vangelo secondo Marco, Capitolo I, versetti 7-11
La festa liturgica di oggi è la continuazione e l’esplicitazione dell’Epifania.. A Natale gli angeli annunciarono ai pastori la manifestazione dell’amore di Dio, per l’Epifania la stella guidò i Magi a scoprire ed adorare la salvezza di Dio preparata ‘per tutti i popoli’; oggi la voce del Padre rivela agli uomini il Figlio, immagine del Padre. Consacrato dall’unzione dello Spirito, Gesù è presentato ufficialmente come il Messia atteso, il Figlio prediletto del Padre, il Salvatore del mondo. E’ l’inizio di un’era nuova, l’era escatologica. Dopo un lungo silenzio la Parola di Dio torna a risuonare, lo Spirito di Dio torna ad essere in mezzo al popolo. Per secoli si era levata l’implorazione di Isaia (63,19):”Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”. La scena che si svolge al Giordano assicura che è stato ascoltato quel grido di supplica, che è scoccato il tempo della Grazia.
Marco, nella sua sobrietà, mette efficacemente a fuoco il mistero del Cristo. Solidale con gli uomini tanto da perdersi tra loro; solidale con Dio tanto da essere il Suo Figlio unico ed eterno.
Gesù, per farsi battezzare da Giovanni Battista, si mette in fila con i penitenti. Egli, assolutamente innocente, cammina col suo popolo fino a confondersi con la schiera dei peccatori.
La teofania al momento del Battesimo è la sua investitura ufficiale; la voce dice :”Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. Lo ‘squarciarsi dei cieli’ indica che ormai vi è comunione tra cielo e terra, tra Dio e l’umanità grazie al Figlio. L’umanità di Gesù è ormai il luogo della comunione tra Dio e gli uomini.
Gesù è il Servo, il Profeta, l’Unto, Figlio di Dio e figlio dell’uomo. La scena del vangelo non solo inaugura la missione di Gesù, ma la contiene e la riassume: tutta la Sua vita è come racchiusa tra il Giordano e il Calvario, tra il battesimo d’acqua e il battesimo di sangue, tra lo Spirito che riceve al Giordane e quello che effonde a Pentecoste.
Nel battesimo ogni credente viene innestato in Cristo, Capo e Salvatore, che unisce il nostro destino al suo: ogni battezzato, con il Battista dovrebbe proclamare al mondo:”Io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio” (Gv.1,34)